Antonio Trotta nasce nel 1937 a Paestum (Salerno).
Trasferitosi in Argentina, nel 1960 è fra i promotori del gruppo SI. Inizia la sua attività espositiva al Museo de Arte Moderno e all’Istituto Torcuato Di Tella a Buenos Aires, e nel 1968 è invitato alla Biennale di Venezia a rappresentare il Padiglione Argentino.
Passato da materiali quali il legno, il rame, il vetro o il filo di ferro, Trotta approda successivamente e definitivamente al marmo. Nelle sue opere riesce a mutare la proprietà del marmo, rendendolo leggero e la consistenza fino a trasformarlo ossimoricamente in carta, uno dei materiali più leggeri e deperibili.
Dalla fine del 1969 fino al 1973 Trotta realizza progetti d’architettura e urbanistica in Italia e all’estero (Taranto, Cremona, Siviglia, ecc.). Realizza anche alcune copertine per la rivista “L’Architettura. Cronache e Storia”. Tiene numerose personali in gallerie e musei nazionali ed internazionali quali ad esempio tre Biennali di Venezia (1976, 1978, 1990), la Galleria d’Arte Moderna di Roma (1980), Il Pac di Milano (1982, 1988, 1989), Il National Museum di Osaka (1979). Nel 2007 ha inaugurato il Museo archivio Antonio Trotta a Stio, dove sono custodite molte delle sue opere, insieme a documenti, fotografie e testimonianze.Muore a Milano nel 2019.