A dieci anni dalla prima mostra, Armen Agop espone nuovamente da Flora Bigai Arte Contemporanea.

L'artista egiziano, sia scultore che pittore, ha scelto Pietrasanta per lavorare e vivere. Sviluppò i suoi studi sulla materia, un granito scuro, non solo proveniente da terre lontane ma anche pieno di storia e significato. È evocativo e solo apparentemente minimale.

Le sue sculture cercano un approccio meditativo. In effetti, prendersi il tempo necessario, passeggiare e cambiare il punto di vista dell'opera d'arte è necessario per comprendere l'arte di Agop.

Nella mostra, progettata secondo lo spazio della galleria, Agop propone tre sculture in granito di grandi dimensioni su forme circolari perfette, ma non regolari. Vicino al granito nero c'è anche un bronzo bianco e un trittico scuro. Nell'opera di Agop scultura e pittura si parlano. Mantra, una serie di dieci mostre di pittura con forme e dimensioni diverse, sono tutte legate alla forte passione dei dettagli. Agop afferma “All'inizio ero più concentrato sulla scultura, tuttavia ho sempre disegnato e dipinto, ma senza aver bisogno di condividerlo con gli altri”.

L'artista intervistato da Luca Beatrice, curatore della mostra, afferma “Penso che ciò che unifica scultura e pittura sia il tempo - il tempo trascorso è uguale al primo elemento, il granito. Il mio lavoro consiste nel tempo condiviso con il lavoro; il granito ha bisogno di un lungo tempo di lavorazione, e ho provato la stessa sensazione con la pittura, forse ho esagerato, ma è più importante il tempo trascorso con il lavoro che il risultato. È un processo ossessivo che cerca la luce nel buio più totale”.