Nei tre piani della galleria di Venezia è presentata la recente produzione dello scultore Giuseppe Maraniello attraverso trenta opere appositamente concepite per Flora Bigai Arte Contemporanea, che propongono un percorso attraverso gran parte della sua ricerca. Tre piani, tre cicli di sculture, tre graduali stimoli cromatici, tre diverse proposte materiche.

Al primo livello il bronzo scuro in cui l'alfabeto creativo dello scultore si dipana, con l'uomo idealmente atleta o cavernicolo su un panorama di guglie bronzee.

Al secondo piano troviamo l’oro e l’argento lucenti, con cromatismi che evidenziano scene di caccia, guerre preistoriche, elementi arcaici e strutture architettoniche.

Al terzo piano infine, il valore narrativo della mostra si amplia e si conclude, e ci si stupisce per il marmo (materiale utilizzato per la prima volta dall’artista), abbagliante di luminescenze candide. Gli sfondi dei quadri, sempre scultorei, non sono richiami alle incisioni rupestri, ma vecchi disegni infantili di Gianfranco, figlio dell’artista e noto critico d’arte contemporanea. 

Il catalogo, con un testo di Maurizio Sciaccaluga, presenta anche alcune poesie di Mario Luzi, ponendo l'accento sulla collaborazione tra Maraniello e uno dei maggiori poeti contemporanei del nostro paese.